Gli accorciamenti ossei possono risiedere da un solo lato, creando una differenza di lunghezza tra i due lati. A livello degli arti superiori (braccio, avambraccio) una differenza moderata non avrà conseguenze funzionali. A livello degli arti inferiori (cosce, gambe) una differenza di lunghezza, anche ridotta (2-3 cm), avrà come conseguenza una zoppicatura. Inoltre, questa differenza di lunghezza degli arti inferiori causerà un’oscillazione del bacino dal lato più corto, determinando una curvatura scoliotica delle vertebre con possibili dolori lombari. Esistono diversi tipi di accorciamenti degli arti: quelli che interessano un solo osso (isolati, intercalari o terminali) e quelli che interessano più ossa adiacenti (accorciamenti longitudinali). • Femori corti congeniti (in inglese, Proximal Femoral Focal Deficiency) Le differenze di lunghezza comuni, medie o deboli sono le differenze presenti nella popolazione normale. Una persona su 1000 presenta una differenza di lunghezza di 6 cm o più, ma parecchie migliaia di persone hanno una differenza fra 2 e 6 cm. Possono essere di origine congenita, in tal caso aumentando gradatamente dalla nascita fino all’età adulta. Il trattamento è evidentemente preferibile con chiodi endomidollari, attualmente la migliore ipotesi resta il chiodo Guichet perché autorizza l’appoggio immediato completo e gli sport già dal 3 o 4 mese per allungamenti di 3 a 4 cm.
Negli accorciamenti congeniti, si riscontrano soprattutto accorciamenti longitudinali o accorciamenti di un osso predominante (es. femore), in cui le altre ossa sono interessate minimamente (es. la tibia e il piede). In traumatologia, gli accorciamenti sono generalmente isolati all’interno di un solo osso, conseguenti sia ad un accorciamento iniziale sia a modificazioni di crescita indotte da un trauma iniziale.
Tra gli accorciamenti unilaterali congeniti degli arti inferiori in relazione all’osso interessato, si hanno :
• Femimelie peroniarie
• Emimelie tibiali
• Anomalie del piede che generano deformazioni (es. piede varo-equino o piede torto)
TIPI DI LESIONI TRATTAMENTO CORREZIONI ARTICOLARI ALLUNGAMENTI
Si tratta di un’anomalia inclusa nei deficit longitudinali degli arti inferiori. Ciò significa che un arto è spesso deficitario sulla parte esterna (deficit del femore, del legamento crociato antero-laterale, ed emimelia peroneale). In base al problema principale (femore o gamba), la sintomatologia sarà principalmente riscontrata su questo segmento, ma potrà essere riscontrata minimamente anche sugli altri segmenti. In tal modo, un femore corto congenito potrà associare un accorciamento importante del femore, un deficit del legamento crociato antero-laterale (assenza), una deformazione del condile laterale e un accorciamento della gamba da moderato a debole.
Obiettivo del trattamento, dopo una valutazione precisa e completa e lo studio delle possibilità di ricostruzione, è di ottenere articolazioni funzionali e una lunghezza normale dell’arto al termine dell’allungamento. Questo è possibile se il paziente non ha subito un eccessivo numero di operazioni chirurgiche precedentemente.
Prima di tutto bisogna correggere e stabilizzare le articolazioni. Gli allungamenti vengono realizzati in un secondo momento, limitando il numero di interventi chirurgici al minimo indispensabile.
Un’ asse ed una buona stabilità articolare sono indispensabili prima di qualsiasi allungamento. Le correzioni articolari per difetto d’asse o pseudoartrosi sono realizzate in funzione delle necessità. Spesso c’è un’assenza dei legamenti del ginocchio che può essere risanata con un’operazione per stabilizzare l’articolazione prima dell’allungamento.
Gli allungamenti sottopongono a rischi più lievi quando vengono realizzati per mezzo di chiodi di allungamento rispetto a quando vengono realizzati per mezzo di fissatori esterni. Le correzioni d’asse sono realizzabili durante lo stesso intervento chirurgico. La presa in carico del paziente é possibile alla fine della crescita per accorciamenti che vanno dai 12 ai 18 cm. Nel frattempo, possono essere utilizzate delle scarpe ortopediche o delle protesi.
L’emimelia del perone o fibulare é una deformazione congenita che comporta la mancanza di uno o più segmenti ossei negli arti inferiori. Può essere classificata in due tipi : - longitudinale, quando a mancare è il raggio osseo mediale o laterale di un arto, ovvero uno tra ulna e radio, o tra tibia e perone. - trasversale, quando manca completamente la parte distale di un arto e può essere presente un moncone che ricorda quello di un'amputazione. Per esempio in caso del piede quando si verifica un’assenza o parziale deficit del quinto dito.
L’emimelia tibiale é una rara anomalia congenita con un deficit di tibia affiancato ad un perone relativamente integro. Questa patologia può essere unilaterale o bilaterale, può presentare un difetto isolato o più malformazioni muscoloscheletriche. L’obiettivo è quello di restaurare la funzionalità dell’arto in modo da consentire la deambulazione, compiere attività sportive, guidare un’automobile, ecc. Il trattamento é molto complesso e la pianificazione deve essere attentamente realizzata per evitare qualsiasi errore terapeutico. Una fusione del ginocchio con un allungamento considerevole, specialmente del femore, determinerà un arto d’appoggio, lungo ma non funzionale. La funzione è stata privilegiata alla correzione completa della statura, causando la perdita di funzione. È necessario farsi assistere molto presto in un centro competente.
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