Le deformazioni degli assi ossei sono di diversi tipi in base all’asse osseo interessato. Le modificazioni angolari sono misurabili (angoli generalmente misurati in gradi). Le deformazioni interessano i diversi piani ossei. Nel bambino, l’importante è l’analisi della deformazione nel momento in cui lo si valuta in visita, ma anche tenere conto del rischio evolutivo futuro, che necessita di parecchie considerazioni e controlli durante la crescita. Un’anomalia debole inizialmente può diventare col tempo più importante, e viceversa. Le deformazioni degli assi ossei sono di parecchi tipi a seconda dell’asse osseo riguardato. Le modifiche angolari sono misurabili (angoli generalmente misurati in gradi). Le deformazioni riguardano i differenti piani ossei. PIANO FRONTALE • Varo/valgo: Tali deformazioni sono conosciute nel pubblico a livello del ginocchio. Il varo del ginocchio corrisponde alle gambe a “O”, il valgo, alle gambe a “X”. Il retropiede può essere in varo o valgo. • Supinazione/pronazione: Sono deformazioni che riguardano la mano o l’avampiede. La supinazione della mano corrisponde ad un varo in cui il palmo della mano si rivolge verso l’alto. La pronazione (per “prendere”) è il movimento in cui il palmo della mano si rivolge verso il basso (simile al movimento in valgo estremo). PIANO TRASVERSALE • Rotazione interna La rotazione riguarda due elementi anatomici diversi. Per esempio, quando il femore ruota internamente o esternamente rispetto al bacino. La torsione è un movimento di rotazione all’interno dello stesso osso, tra le sue estremità. Una torsione femorale eccessiva significa che la torsione tra le estremità superiori e inferiori del femore è maggiore rispetto a quella normale. PIANO SAGITTALE • Flexus/extensus: Questi termini riguardano le articolazioni, il flexum corrisponde ad una flessione articolare, l’extensum a un’estensione. POSIZIONE Le lesioni possono essere situate: ASSOCIAZIONE DI DEFORMAZIONE OSSEE Le deformazioni ossee possono essere associate all’interno dello stesso osso, di più ossa, o ancora associare una o più deformazioni ossee con una o più deformazioni articolari. Queste variazioni anatomiche del tessuto osseo e delle articolazioni sono accompagnate sovente da anomalie dei tessuti molli, per esempio da un’ipoplasia del vasto mediale del quadricipite (fasci/ faisceaux del quadricipite che si trova sulla parte interna e superiora del ginocchio). Una valutazione rigorosa delle anomalie anatomiche e funzionali in causa in ogni anomalia di asse permetterà di realizzare il trattamento adatto rispetto al caso particolare, “su-misura”, associando correzioni ossee e dei tessuti molli.
Le lesioni sono visibili sul piano “frontale”, cioè lo stesso di quello del “viso”, parallelo al piano di visione. Si tratta, in base al tipo di osso/articolazione, di deviazioni in:
Rappresenta il piano che taglia il corpo trasversalmente e corrisponde al piano della cintura ma posto più o meno in cima al corpo umano. Si distingue:
• Rotazione esterna
E’ l’ultimo piano che corrisponde al piano verticale che taglia il corpo umano in lunghezza, dall’alto al basso e da dietro in avanti. Si distinguono le seguenti deformazioni:
• Procurato/recurvato: Questi termini riguardano le deformazioni all’interno dell’osso, il procurvato corrisponde ad una flessione (flexum) nell’osso, il recurvato ad un’estensione (extensum) all’interno dell’osso.
A livello dell’articolazione. La deformazione impedisce un movimento completo dell’articolazione. Per esempio una deformazione in flexum del ginocchio impedisce di ottenere un’estensione completa.
A livello dell’osso. Possono risiedere a livello dell’epifisi, della metafisi, della diafisi, e possono essere sovrapposte e combinate.
Talvolta, in casi di iper torsioni femorali con lo stesso tipo di anomalia in genu varum, in caso di ipoplasia relativa del condilo femorale laterale, si potrà avere un difetto di avvolgimento del condilo laterale, che condurrà ad un’apertura dell’angolo tra le due sfaccettature della rotula, ad un rischio di lussazione o ad un sublussazione laterale della rotula. La rotula “sbaverà” sul lato del condilo.
Tutte le deformazioni devono essere analizzate nei tre piani dello spazio, ad ogni livello della deformazione. Le correzioni, per quanto possibile, devono essere eseguite a livello delle deformazioni e devono essere ben pianificate per permettere una correzione completa o subcompleta.
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